In limbo

Claire Lindner

Dal 25 maggio al 15 luglio 2022

Le sculture in ceramica policroma di Claire Lindner (1982, Perpignan, Francia) danno voce a un immaginario che guarda al mondo naturale come a un insieme complesso ma profondamente connesso.

Tra assonanze e rimandi continui con i fenomeni della realtà e le forme biologiche, le sue opere, giocate tra il familiare e il perturbante, mettono in scena un teatro della vita carico di desiderio e di passione, di eros e di thanatos. Anche l’uso del colore fatto dall’artista confluisce in questo orizzonte, accompagnando con leggeri trapassi cromatici la fluidità e la sinuosità delle forme ed evidenziando, con la sua opacità e porosità, l’aspetto naturale dei manufatti. In questo modo essi è come se relativizzassero la gestualità della pittura e la soggettività stessa dell’artista, per dichiarare invece una provenienza dal mondo della natura il meno possibile mediata.

Per la mostra alla MAAB Gallery l’artista francese ha creato una serie di sculture a parete dalle forme sinuose e volanti che sembrano volersi liberare del peso della materia per librarsi nell’aria, con le loro forme serpentinate e fluide, portatrici di turbolenza e di desiderio. In queste creazioni ceramiche si scorge quindi la volontà di un artista che letteralmente tiene le mani in pasta, ma che allo stesso tempo usa la materia che plasma per liberarsi da se stessa e prendere le forme dell’aria o di una folata di vento, così come suggerire lo scorrere dell’acqua nelle rapide di un fiume. Come ha infatti dichiarato la stessa artista a proposito del proprio lavoro: “Un universo dove tutto è fuso insieme: interno ed esterno, liquido e solido, minerale e animale, vegetale e umano, come se tutto fosse fatto della stessa sostanza”.

Nell’altra serie di opere concepite per la mostra milanese Claire Lindner si è ispirata a una forma che non ha direttamente a che fare con la natura, ma con l’opera dell’uomo e con l’attività artistica: il panneggio. Questo elemento decorativo, che percorre la storia dell’arte dall’antichità ad oggi, nelle opere di Claire Lindner non viene recepito nella sua funzione decorativa e accessoria, ma, sulla scorta dei saggi del filosofo e studioso di estetica francese Georges Didi-Huberman, è considerato come un simbolo legato al movimento stesso della vita, della sua natura metamorfica e mutevole, oltreché come vettore di emozioni e di connotazioni psicologiche. Anche in queste opere quindi, poste alla confluenza tra il mondo vegetale, animale, minerale e umano, le forme e il colore prendono vita per creare un valzer gioioso e fertile, inducendo allo stesso tempo una sensazione di estraneità e di soffusa inquietudine, di spaesamento e di mistero.

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